Un libro che ha commosso e appassionato il mondo per la prima volta in forma teatrale .
“Avevi capito, Oriana, tanti anni prima, che la morale e la scienza non si possono dividere. Almeno di fronte alla dignità di sé.”
Questo era il concetto del libro che ha spinto il drammaturgo greco Georgios Katsantonis a concepire l’ idea su questo testo, una nuova proposta di drammaturgia.
Oriana Fallaci è indiscutibilmente la più famosa giornalista italiana del ventesimo secolo.
In Grecia vienne stimata non solo per la sua attività professionale quanto per il suo contributo alla caduta dei colonelli in quanto legata sentimentalmente con Alexandros Panagoulis (che venne perseguitato, torturato e imprigionato a lungo, a causa del suo fallito attentato contro il dittatore Georgios Papadopoulos) cui dedicò il capolavoro L’ Uomo .
L’ adattamento in forma teatrale è di Maro Bourdakou e la regia di Manos Petoussis. Il monologo dell’ eroina viene incarnato sul palco greco da un’ attrice prestigiosa, Zeta Douka. Lo spettacolo è premiato due volte in Grecia con il premio del pubblico per la miglior rappresentazione e per la migliore interpretazione. Oggi la rappresentazione continua il suo percorso privilegiato facendo tournee anche a molte città greche e all’ estero partendo dalla Stoccolma in Svezia.
Il monologo tragico di una donna senza il mantello della sua identità femminile, una donna libera ,senza etichette e dogmi, che dice solo la verità, la propria verità: toccante e disarmante, in quanto perchè la verità è e sarà sempre come la corona di spine in testa della società perbene.Se questa vita fosse un fuoco d’ artificio colorato. La deflagrazione sarebbe la lettera a questo bambino mai nato.
“Fallaci giudica la coscienza e la morale corrente della società sulla base teleologica della moralità sociale. Cosi il monologo diventa una confessione che si espande in un arco di tempo a diversi livelli , visti da una profondità umana di una persona che guarda ma nello stesso momento osa di essere guardata”.